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Comunicato stampaPubblicato il 8 dicembre 2025

Il consigliere federale Beat Jans a Bruxelles per l’incontro dei ministri della giustizia e degli interni dell’UE

Bruxelles, 08.12.2025 — L’8 dicembre 2025 il consigliere federale Beat Jans ha partecipato a Bruxelles all’incontro dei ministri della giustizia e degli interni dell’UE (Consiglio GAI) incentrato sui temi della migrazione e della sicurezza. I ministri hanno discusso anche dei rischi per la sicurezza interna legati all’instabilità geopolitica. Il Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha affermato che la Svizzera, in veste di Stato Schengen associato, contribuirà alla sicurezza nell’intero spazio Schengen.

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I ministri presenti all’incontro di Bruxelles hanno identificato nello spionaggio, nella disinformazione, nella diffusione delle armi, nel terrorismo e nella minaccia rappresentata dai droni i principali rischi per la sicurezza interna. Durante l’incontro, cui ha preso parte per quanto riguarda la partecipazione dei Cantoni a Schengen/Dublino, anche la consigliera di Stato del Canton Nidvaldo Karin Kayser-Frutschi nonché presidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia, il consigliere federale Beat Jans ha affermato che i recenti incidenti legati ai droni evidenziano l’urgenza di un’azione comune a livello europeo per affrontare in modo efficace questa sfida.

Jans ha inoltre sostenuto che la Svizzera può fornire un contributo grazie alle esperienze raccolte con l’adozione di misure di sicurezza nel quadro dell’incontro annuale del WEF e degli europei di calcio femminili. Il nostro Paese ha pure sviluppato la strategia globale in materia di politica di sicurezza 2025 cui partecipano attori di diversi livelli e discipline.

Più sicurezza grazie alla protezione delle frontiere esterne

Alla sicurezza dell’Europa contribuisce anche la protezione delle frontiere esterne Schengen cui la Svizzera partecipa con esperti e mediante il fondo per le frontiere esterne (BMVI). All’incontro del Consiglio GAI, il Capo del DFGP ha ricordato che la maggioranza dei migranti attraversa legalmente le frontiere esterne Schengen o ha un legittimo bisogno di protezione. Pertanto, la tutela dei diritti umani deve restare al centro degli impegni.

Il nuovo regolamento sui rimpatri ha costituito un altro tema affrontato in relazione alla migrazione. Il consigliere federale Beat Jans ha accolto positivamente le novità proposte, in particolare le regole ad hoc per i criminali e le persone pericolose nonché l’obbligo di cooperare dei cittadini di Paesi terzi in caso di rimpatrio. Il sostegno al rientro volontario resta per la Svizzera una questione centrale. I ministri hanno inoltre discusso le prossime tappe per attuare l’interoperabilità dell’infrastruttura informatica Schengen dopo l’entrata in funzione del nuovo sistema di ingressi e uscite (Entry/Exit System, EES) a ottobre 2025. Jans ha quindi preso atto della decisione dei ministri UE di coordinare le modalità del meccanismo di solidarietà nel 2026; tale meccanismo rientra nel patto sulla migrazione e l’asilo.

Incontri bilaterali

A margine dell’incontro, il consigliere federale Jans ha incontrato alcuni suoi omologhi dei Paesi Schengen. Con il ministro irlandese della giustizia Jim O’Callaghan ha discusso le priorità della presidenza irlandese del Consiglio prevista per la seconda metà del 2026. Con il sottosegretario norvegese alla giustizia e alla sicurezza interna Joakim Sevrin Tranvåg Øren ha anche affrontato l’attuazione della protezione temporanea per i cittadini ucraini e del meccanismo di solidarietà.